Oggi l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con il Dipartimento di Architettura, ha organizzato una giornata in ricordo di Nicola Pagliara, architetto e docente universitario, apponendo una targa con dedica affinché se ne conservi il ricordo tra le future generazioni. Oggi, ad un anno esatto da quel 9 maggio in cui ci ha lasciato, lo ricorda l’Ateneo in cui fu professore ordinario di Progettazione architettonica dal 1975.
Io Nicola Pagliara l’ho conosciuto e l’ho amato. E non per motivazioni universitarie. Ne ho di lui un ricordo familiare e privato, sin da piccolissima, perché viveva nello stesso palazzo di mia nonna paterna al numero 1 del Rione Sirignano. Negli anni questa semplice colleganza, si è trasformata in una affettuosa simpatia perché spesso la vita ci ha fatto rincontrare, e su gli stessi fronti.
Il suo convincimento che l’Architettura non fosse altro che “quell’universo nel quale le società si sono espresse attraverso la rappresentazione dei propri sogni”, ci offre una buona traccia per ricordarlo per quel suo sogno “green”, dedicato ad una nuova interpretazione di piazza del Plebiscito a Napoli.
Progetto, suggestione, provocazione, che nel settembre del 2013 avanzò al Sindaco di Napoli Luigi de Magistriis ed al Soprintendente Giorgio Cozzolino. L’idea di Pagliara, supportata da eloquenti rendering, proponeva la realizzazione di un giardino con chiari riferimenti ai giardini di Versailles: un parterre de proderie, con aiuole di disegno geometrico, giochi ottenuti con l’uso sapiente delle siepi di bosso, erba, vialetti di ghiaia e fiori colorati. Un giardino ornamentale, soprattutto pianeggiante, con pochi elementi verticali, che possiamo ritrovare in tante capitali da Vienna a Varsavia, da Londra a San Pietroburgo.
Con le immagini del suo sogno “green”, lo ricordiamo a quanti lo hanno conosciuto ed amato.
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