La Certosa di San Martino con l’annesso Museo è un gioiello straordinario di epoca barocca che si staglia, con la sua unicità, sul patrimonio storico, artistico e paesaggistico della città di Napoli.
Dai suoi giardini pensili si gode una vista su Napoli tra le più belle perché capace di mettere in risalto Spaccanapoli, la strada più caratterizzante la pianta urbana della città.
I giardini sono divisi in più livelli: nel più alto era anticamente posizionato l’erbario della farmacia dei monaci certosini; nel livello intermedio vi era l’orto del Priore, su cui affacciava il suo appartamento, il più “arredato” architettonicamente; ed il livello inferiore conteneva le antiche vigne dei monaci, delimitate dalla passeggiata, affacciata sul mare e la città.
Non tutto è sopravvissuto al tempo ma molto è stato conservato, mantenendo inalterato il fascino e la magia del luogo.
Per questo è consigliabile raggiungere la collina del Vomero, servendosi delle comode Funicolari: una visita che vi lascerà senza parole.
Accanto alla bellezza sfacciata del giardino pensile del Priore, tutta protesa e soleggiata sul Golfo di Napoli, vi segnaliamo la presenza di un Chiostro delle Donne, dedicato ad accogliere la presenza femminile in un ambito circoscritto e ben delimitato. Infatti, le severe regole della clausura vietavano al gentil sesso l’accesso alla Certosa e si ovviò dedicando loro una apposita cappella esterna con annesso giardino. In questo spazio si sono ricostruite, con grande cura ed attenzione, le presenze arboree di un tempo, nel rispetto della storia dei luoghi. Vi possiamo ritrovare, accanto ad un ciliegio, due peschi, un grande gelsomino rampicante, un fico, un tiglio, bordure di ortensie bianche e celesti, con siepi di viburno a foglia liscia. Piante tipiche degli “arredi” delle Certose di tutto il mondo. Immancabile una visita ai due Chiostri – Grande e dei Procuratori – con porticati, giardini ad agrumeto, innesti in piperno e marmorei, busti di Santi e teschi di marmo, pozzi, ed una cisterna con opere idrauliche sotterranee.
Negli altri giardini un intervento, realizzato nel Novecento, ha ripristinato le varietà autoctone del luogo, rimettendo a dimora ulivi accanto ad abeti e ad araucarie, noci e magnolie.
Un piccolo lembo di “orto farmaceutico”, il cosiddetto Giardino dei Semplici, ripropone, in maniera dimostrativa, ciò che doveva essere nel passato la coltivazione di erbe mediche ed officinali ad opera dei monaci certosini.
Accanto al godimento degli spazi verdi, si possono visitare alcune specialità come la Chiesa della Certosa, la Sezione Navale e quella Presepiale e, finanche, una ricca collezione di antiche carrozze.
Lo splendore barocco della Chiesa, unito alla presenza di ampie porzioni di giardino ben curato, la vista strepitosa sulla città e sul Golfo, rendono la Certosa di San Martino una tappa consigliatissima.
Per maggiori informazioni: www.polomusealedellacampania.beniculturali.it
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