Volontari e associazioni in campo per il bene comune. È successo a Fuorigrotta, dove le associazioni GreenCare e Retake Napoli hanno promosso l’iniziativa “In azione per Piazzale Tecchio”. Al loro fianco le squadre del Real Bosco di Capodimonte e I Pollici Verdi di Scampia.
Appuntamento questa mattina alle ore 9 davanti alla stazione della Cumana, per un’intera mattinata dedicata alla cura del verde urbano e alla rimozione delle scritte vandaliche. Protagonisti della giornata i cittadini, invitati dalle associazioni a partecipare in maniera volontaristica per sottrarre al degrado l’area verde compresa tra la sede del Dipartimento di Ingegneria della Federico II e l’ingresso della Mostra d’Oltremare. Due le grandi aiuole interessate dall’opera dei volontari, che hanno raccolto decine di quintali di erbacce e rifiuti in collaborazione con Asia Napoli, che ha fornito buste per la raccolta differenziata e posizionato i cassonetti per l’umido nelle aree di interesse dell’intervento.
In campo anche agronomi e botanici di Euphorbia, coadiuvati dagli stagisti del Corso per Responsabile di cantiere di giardino storico.
Le squadre sono state guidate dai consigli dell’agronomo Giovanni Rodriguez.
Numerosi gli oggetti ritrovati nelle aiuole dai circa 60 volontari: ombrelli, sedie, scarpe, indumenti e tanta plastica. Per Benedetta de Falco, presidente associazione Premio GreenCare: “Grande partecipazione civica laddove il manutentore comunale vive un momento di difficoltà. Abbiamo trovato piante completamente distrutte dai rovi, c’è un degrado inaccettabile. Il futuro? Nel nuovo anno saremo in periferia, bisogna espugnare con la forza delle buone pratiche anche i territori più fragili. Ma abbiamo bisogno delle istituzioni, altrimenti resterà una pura pratica volontaristica, seppur entusiasmante”.
Eleonora D’Ermo e Marco Ricciulli dell’associazione Retake Napoli, spiegano: “Purtroppo abbiamo trovato numerosi oggetti di ogni genere, qualcuno anche lasciato da tifosi del Napoli al termine delle partite nel vicino stadio San Paolo. Il fatto che non ci siano bidoni non è una giustificazione sufficiente, se il rifiuto viene dalle nostre tasche può tornare a casa con noi”.
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