La Villa Comunale di Napoli salvata dai bambini (L’Isola dei ragazzi srl editrice), scritto ed illustrato da Cecilia Latella con alcune tavole di Caterina Coppola, alunna undicenne di Acerra. Tiratura 2.600 copie.
Per il terzo anno consecutivo l’Associazione Premio GreenCare Aps entra nelle Scuole primarie dell’Area Metropolitana di Napoli con il dono di una favola illustrata, per far nascere, crescere e radicare nelle future generazioni, un senso civico più orientato alla cura dei beni comuni green. Parchi e giardini pubblici, spesso in territori fragili, che necessitano di rispetto, attenzione e cura per svolgere a pieno la loro funzione sociale di cuscinetto in area urbana, favorendo la condivisione, l’integrazione, il godimento della vita all’aria aperta.
Luoghi che generano, se ben manutenuti, benessere ed opportunità per vivere pienamente la città.
Con questa iniziativa avremo così complessivamente raggiunto circa settemila bambini, trecento docenti ed un centinaio di scuole dei nostri territori.
Anche quest’anno la favola è ambientata in un luogo storico. Dopo il Chiostro monumentale di Santa Chiara (Dalla parte del vento – anno scolastico 2017/2018) e dell’Orto Botanico di via Foria (La camelia di Carolina – anno scolastico 2018/2019), ora tocca alla Villa Comunale di Napoli.
Un giardino storico, protetto da più tutele, ma anche un parco pubblico e di quartiere (Chiaia). Un’area con una vocazione fortemente turistica perché si dispiega seguendo il perimetro del Lungomare di Napoli, tra i più belli del mondo.
Carolina e Marcello, i protagonisti della nostra storia, assieme ai Docenti ed ai compagni di classe con i genitori, si impegnano in un’azione di cura e valorizzazione delle aree verdi presenti in Villa Comunale, coinvolgendo anche tutta la cittadinanza affinché sia più sensibile ai temi della manutenzione del giardino.
Siamo certi che anche quest’anno i Dirigenti scolastici ed i Docenti, sapranno suscitare negli alunni l’entusiasmo necessario a radicare in loro il convincimento che la città è di tutti o non sarà di nessuno. E che quel “tutti” è da intendersi come responsabilità ad agire ciascuno per la propria quota, e poi tutti assieme, per il decoro e la bellezza dei beni collettivi.