Noi di Premio GreenCare piangiamo il Luis Sepùlveda ambientalista che ha parlato dell’importanza della natura ai bambini per responsabilizzare gli adulti alla sua tutela.
Perdiamo un modello che abbiamo seguito con i nostri libri di educazione ambientale per le Scuole primarie: realizzare una favola illustrata con quale, in maniera gentile, entrare nelle scuole e nelle famiglie, portando un messaggio per una ecologia delle abitudini, un’etica ecologica, o un’ecologia dell’etica, che dai convincimenti diventi prassi, stile di vita, prima ancora del dichiararsi ecologisti.
E’ stato un garbato lottatore green Sepùlveda. Si è battuto per i diritti dell’ambiente affermati dal basso attraverso la sensibilizzazione di comunità sempre più consapevoli che il benessere, e quindi il futuro, risiede in un rapporto armonico con la natura, meno predatorio e più tutelante dell’ecosistema nel quale ci muoviamo. Si è ammalato “avvelenato” dal prodotto di una globalizzazione scellerata che lui ha sempre combattuto perché agita in spregio alla salvaguardia dei ritmi della natura e dei diritti di tutti: non solo degli uomini ma anche della fauna.
Sepùlveda ci ha allenati a riflettere sul tema della Natura violata proponendoci le esperienze degli “ultimi” – una lumaca, una gabbianella e un gatto, un topo, una balena bianca, un cane – ai quali ha dato voce per storie con una morale semplice e diretta.
Da tutto questo mondo viene anche la “Volpe del Real Bosco di Capodimonte”, la nostra favola ecologica che rende omaggio a chi, come Selpùlveda, attraverso la letteratura, pacificamente ha lottato e lotta per la tutela dell’ambiente, dando voce ad un piccolo animale selvatico per addomesticare l’Umanità al rispetto per la Natura.
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