Come le più importanti collezioni di un museo, qui sono le varietà botaniche a raccontare la bellezza di un luogo, la sua storia e la sapienza di chi le ha riunite assieme, in un unico suggestivo abbraccio. Siamo nell’Orto botanico di Portici che occupa una porzione del parco della Reggia, voluta dal re Carlo di Borbone nel 1738. Un’area verde ai piedi del Vesuvio, nata in parte sopra la colata lavica della celebre eruzione del 1631. I giardini – novemila metri quadrati di verde – furono realizzati sia a monte sia a valle della dimora reale che guarda il Golfo di Napoli. In quelli superiori, dai quali si può ammirare un’impareggiabile visione dello Sterminator Vesevo, sorge l’orto botanico, da quando nella Reggia vi fu fondata (1872) la Reale Scuola Superiore di Agricoltura, oggi Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Un Orto botanico di settemila metri quadrati, con numerosi innesti architettonici ed artistici che rendono godibile la passeggiata anche per chi visita i luoghi non solo con uno scopo scientifico: busti marmorei e fontane, aiuole tematiche, vasche con piante acquatiche “arredano” le aree verdi, mantenendo vivo il ricordo degli antichi giardini.

L’inventario delle collezioni conta più di 60 famiglie botaniche: un patrimonio immenso sul quale vigila con cura costante, tesa alla valorizzazione ed alla divulgazione scientifica, il direttore Riccardo Motti.

Divise seguendo un ordine sistematico, l’esposizione botanica è organizzata per distribuzione geografica e tipologie ambientali: vi si allevano conifere, flora del Mediterraneo, ma anche magnolie e piante provenienti dal Centro e Sud America, Australia, Sudafrica e di origine euroasiatica. La celebre Serra Pedicino ospita una collezione di piante epifite (piante che vivono su altre piante), mentre una struttura in pietra accoglie la Primula palinuri, tipica di Campania, Basilicata e Calabria.

Adiacente al giardino storico ed all’ombra dei lecci, il giardino delle felci è uno degli angoli più affascinanti dell’Orto. Da qui si può raggiungere un palmeto che ospita venticinque diverse specie ed esemplari di Plumeria e di Grevillea robusta.

La serra delle “succulente”, impropriamente definite “grasse”, è la vera e propria perla dell’Orto. Vi si coltivano oltre quattrocento specie provenienti dai deserti africani ed americani: Cactaceae, Aizoaceae, Euphorbiaceae, Didieraceae e Apocynaceae. Su tutte spiccano gli esemplari carpelliferi e staminiferi di Welwitschia mirabilis, pianta desertica perfettamente adattata nell’Orto botanico.

Il verde strutturato ed antropico del giardino storico, oggi Orto botanico, dialoga perfettamente con la vista della natura spontanea e selvaggia del bosco circostante: un museo vivente delle formazioni vegetali mediterranee spontanee.

L’Orto ospita numerosi incontri, eventi e manifestazioni a carattere scientifico e divulgativo. Tra queste segnaliamo “Mediterraneo e dintorni”: una due giorni, realizzata nel mese di maggio, dedicata al mercato delle piante ed ai prodotti per il benessere naturale. Nei giorni della mostra molte sono le attività didattiche, ludiche, le visite guidate e narrate, gli spettacoli per adulti e bambini. Per l’occasione è aperto lo splendido Herculanense Museum che ripropone l’originaria vocazione museale della Reggia ed è visitabile la suggestiva collezione delle macchine agricole.

Per saperne di più: www.centromusa.it

Where Naples - Gennaio 2018

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