Il legislatore italiano ha messo a disposizione del Mecenatismo, di cui in Italia esiste e resiste una formidabile storia, uno strumento estremamente interessante denominato Art Bonus: chi investe nel patrimonio culturale italiano, per la sua cura e manutenzione, ha diritto ad un credito di importa pari al 65 per cento dell’importo erogato.
Dal sito dell’Art Bonus https://artbonus.gov.it potrete ritrovare tutti gli approfondimenti.
Per semplificare la comprensione del tema, riassumiamo le tre Categorie di azione dell’Art Bonus.
Gli interventi che puoi sostenere con un’erogazione liberale sono di tre tipologie:
Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici (compreso i giardini storici)
Sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione ed altri Enti dello Spettacolo (come previsto dalla norma)
Realizzazione, restauro e potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo.
Negli interventi della prima categoria, e cioè “Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici”, sono compresi quindi i giardini storici.
Tant’è che nel sito istituzionale dell’Art Bonus figurano, tra gli altri: il Giardino della Kolimbethra, la Villa e Giardino Bardini, Giardini Reali di Venezia, Parco del Castello dell’Aquila, i Giardini della Passeggiata, Villa Ghirlanda Silva, ecc. Solo per citarne alcuni perché l’elenco diviso per Regioni è lunghissimo.
La Villa Comunale di Napoli con il suo impianto vegetale storico entra a pieno titolo nella categoria dei giardini storici italiani ed i Mecenati che contribuiranno alla sua cura, potranno per questo godere delle agevolazioni fiscali dell’Art Bonus.
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