In queste giornate di forzata ma giusta “clausura” abbiamo sentito molto spesso il nostro Sindaco Luigi de Magistris invitarci a sopportare l’isolamento casalingo in ragione anche di chi sta rinchiuso in una manciata di metri quadrati di un basso cittadino.
Ed ha perfettamente ragione perché l’attuale emergenza sanitaria sta evidenziando le diversità abitative con le differenti opportunità che queste rappresentano in termini di gestione degli spazi e dei tempi casalinghi.
E’ pertanto evidente che ci sono persone sulle quali questa reclusione pesa in maniera più imponente di altre, ma è una situazione che in questo momento non possiamo purtroppo certamente modificare.
Ciò che invece è possibile fare è farci trovare preparati quando la vita all’aria aperta riprenderà. La nostra Amministrazione è pertanto chiamata a svolgere, proprio in questo periodo di fermo, tutte le attività di manutenzione di parchi e giardini comunali, affinché questi siano ritrovati aperti, decorosi e fruibili, alla fine di questa esperienza di forzata reclusione. Inoltre, potrà compiere, in assenza di frequentazioni dei luoghi, anche alcuni necessari trattamenti alle piante che si attendevano da anni.
Anche in ragione della distanza sociale che comunque si dovrà tenere in un futuro prossimo, i giardini ed i parchi sono gli spazi pubblici che più di altri potranno offrire, per la loro dimensione, quella distanza sociale così necessaria a proteggere le persone dal contagio.
Siamo fermamente convinti che la ripresa della vita ed il recupero di quel senso di comunità, oggi espresso nella gara di solidarietà verso i più fragili, debba tradursi nella concretezza poi della garanzia di quei servizi di base, necessari alla vita normale di tutti i cittadini e dei quali la disponibilità di verde pubblico è parte integrante.
Non è pensabile che alla fine di tutta questa reclusione un abitante di un basso dei Quartieri Spagnoli, giustamente con fame d’aria, debba ancora confrontarsi con la chiusura dei tre parchi pubblici che insistono in quella Municipalità e che sono chiusi, oppure giacciono nel degrado più inconcepibile da mesi. Pensiamo al Parco Viviani, al Parco Ventaglieri ed al Parco dei Quartieri Spagnoli: 44mila metri quadrati di verde pubblico inaccessibile.
Confidiamo di registrare un cambio di passo e che dalle enunciazioni dei fabbisogni dei cittadini dei vicoli, si passi alla concretezza delle risposte. Se ci sarà da fare la nostra parte siamo disposti a collaborare, assieme a tutte le forze sane e vive della città.
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