Nella Giornata Internazionale della Terra, dedicata quest’anno al tema Restore our Earth, le Nazioni Unite lanciano un appello a compiere azioni concrete in favore del nostro pianeta.
Ma come dobbiamo tradurre “restore”?
Il vocabolario ci offre un’ampia gamma di interpretazioni, apparentemente sinonimi, ma per noi del GreenCare, sono tutti verbi che si completano l’uno con l’altro, e da tenersi tutti assieme: ripristinare, ristabilire, restaurare, restituire, risanare, rigenerare, sanare, rinfrescare. Verbi transitivi, gli stessi che la nostra vecchia grammatica delle scuole elementari definiva: “quando l’azione passa direttamente dal soggetto che la compie all’oggetto (persona, animale o cosa) che la riceve…”.
Nel nostro caso, quindi, azioni che dal soggetto-uomo sono ricevute dall’oggetto-Madre Terra.
Mi vorrei anche soffermare su “our” (nostra). Un pronome possessivo che implica la responsabilità verso ciò che si possiede, ma anche scelto al plurale perché si è voluto sottolineare che si tratta di una responsabilità collettiva.
Ed infatti l’ONU formula dal proprio sito istituzionale un Appello ad agire facendo leva sulle responsabilità collettive.
Ho provato a tradurlo e recita così:
“Madre Terra sta chiaramente sollecitando una chiamata all’azione. La natura sta soffrendo. Gli oceani si riempiono di plastica e diventano più acidi. Il caldo estremo, gli incendi e le inondazioni, nonché la stagione degli uragani dell’Atlantico da record, hanno colpito milioni di persone. Ora dobbiamo affrontare il COVID-19, una pandemia mondiale collegata alla salute del nostro ecosistema.
I cambiamenti climatici, i cambiamenti causati dall’uomo alla natura, nonché i crimini che distruggono la biodiversità, come la deforestazione, il cambiamento dell’uso del suolo, l’agricoltura intensiva e l’allevamento di bestiame o il crescente commercio illegale di animali selvatici, possono aumentare il contagio e la trasmissione di malattie infettive dagli animali agli esseri umani (malattie zoonotiche) come il COVID-19.
Su una nuova malattia infettiva, che emerge negli esseri umani ogni 4 mesi, il 75% di queste malattie emergenti proviene da animali. Ciò mostra le strette relazioni tra salute umana, animale e ambientale.
Gli ecosistemi supportano tutta la vita sulla Terra. Più sani sono i nostri ecosistemi, più sano è il pianeta e le sue persone. Ripristinare i nostri ecosistemi danneggiati aiuterà a porre fine alla povertà, a combattere i cambiamenti climatici e a prevenire l’estinzione di massa. Il Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi, che verrà lanciato ufficialmente con la Giornata mondiale dell’ambiente 2021 (5 giugno), ci aiuterà a fermare, arrestare e invertire il degrado degli ecosistemi in ogni Continente e in ogni Oceano. Ma ci riusciremo solo se tutti faremo la nostra parte.
Ricordiamo, in questa Giornata internazionale della Madre Terra, che abbiamo bisogno di un passaggio ad un’economia più sostenibile che funzioni sia per le persone che per il Pianeta. Promuoviamo l’armonia con la natura e la Terra. Unisciti al movimento globale per ripristinare il nostro mondo!”.
Per salutarci con la promessa di essere attivi e fattivi in questa direzione vi incollo
Earth Day 2021 Doodle di Google. Un inno la democratica bellezza del verde.
https://www.google.com/webhp?hl=it&ictx=2&sa=X&ved=0ahUKEwi80evPzZLwAhVqhf0HHeKwA6QQPQgJ
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