Ben riuscito l’incontro organizzato dalla Sezione di Caserta dell’Associazione Toponomastica Femminile, presieduta da Fosca Pizzaroni, che ha riunito alcune curatrici di giardini per narrare delle aree verdi delle quali si occupano. L’incontro è stato moderato da Olga Coleti.
Alessandra Vinciguerra, direttrice dei Giardini La Mortella (Ischia) e Pina Elvira Russo, proprietaria del giardino del Palazzo Cocozza di Montanara (Piedimonte di Casolla, Caserta. Nella foto di copertina), hanno innanzitutto narrato come i giardini, oggi affidati alle loro cure, siano stati dapprima sognati e poi realizzati rispettivamente da Lady Susana Walton con l’ausilio di Russel Page e dalla marchesa Luisa Cocozza di Montanara, prima in autonomia ed oggi, per il nuovo assetto, con l’ausilio di Peter Curzon.
Benedetta de Falco ha portato la testimonianza del suo impegno come ecologista in difesa di parchi e giardini con le attività dell’Associazione Premio GreenCare, esaltando il ruolo, non solo delle creatrici di giardini, ma soprattuto quello di curatrici. “La cura, prestata con passione, pazienza, sacrificio – spiega de Falco – ha in queste donne, Alessandra e Pina, il fiato lungo di un amore autentico per l’area verde di cui si occupano con grandissima responsabilità e che offrono alla fruizione pubblica, affinché la bellezza sia una opportunità condivisa con tante persone e che arricchisca tutti”.
“Penso spesso a come dovrebbe essere il giardino contemporaneo – riflette Addolorata Ines Perduto, presidente Premio GreenCare Caserta – Lo immagino non come un’entità chiusa separata dal suo contesto territoriale, ma come un giardino aperto e vitale che dialoga costantemente ed interagisce con la comunità, con il paesaggio che lo circonda, diventando parte integrante di esso. Non è più un “hortus conclusus”, come spiega il filosofo e paesaggista francese Gilles Clement. Infatti, con i suoi confini arriva ai limiti della biosfera, diventando un giardino planetario. In questa prospettiva la Terra tutta è il giardino di oggi e del futuro. Il giardino che si apre alla comunità, diventando un luogo di conoscenza, di educazione ambientale, di cultura e progettualità, di esperienze e riflessioni, è una risorsa vitale a 360°. E come diceva Pia Pera, scrittrice che dopo aver scoperto il mondo del giardino la ha dedicato numerose opere letterarie di successo, “In giardino si incarna il nostro antico cercare, tra le piante, la vita”.
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