Domenica 24 aprile visita guidata a Palazzo Cocozza a Casolla (Caserta), a cura dell’Associazione GIADA (prenotazioni via Whatsapp 3334040198; @Associazionegiada)
Scheda a cura dell’architetto Nicola Tartaglione
Nel 1969 Pier Paolo Pasolini utilizzò il Palazzo per girarvi la novella Riccardo e Caterina del suo Decameron.
L’impianto architettonico (seconda metà del XV secolo) si sviluppa su tre livelli e ha pianta ad U, che racchiude una corte centrale sistemata a giardino, secondo lo stile all’italiana. La facciata principale, che si affaccia sul corso principale di Casolla, è caratterizzata da un grosso portale d’ingresso in piperno, su cui è posto lo stemma di famiglia (la Cocozza con le FF di Fidelis Familia). Fino alla fine dell’800 le bucature in facciata erano regolari, caratterizzate da finestre quadrotte, che poi la Marchesa Cocozza modificò con l’introduzione di alcune finestre dal gusto neo catalano. Di rilevante interesse il torrione semicircolare, antica torre di avvistamento, addossato al prospetto principale, terminante con un leone stiloforo di reimpiego, presumibilmente proveniente da un portale di una chiesa romanica.
Dall’ingresso principale si giunge alla corte del Palazzo attigua al giardino. Dal cortile si accede, attraverso uno scenografico portale sempre in piperno, sormontato da una merlatura in tufo grigio, al secondo giardino, in stile romantico.
Qui troviamo un notevole patrimonio botanico, caratterizzato da specie mediterranee ed esotiche rappresentate da esemplari plurisecolari, un laghetto e una serie di elementi scultorei (un pozzo, nove fontane, un obelisco, un tempietto ionico a pianta circolare) a rievocazione del mondo classico. Si ritrovano, in particolare, quinte topiate di Laurus nobilis e Quercus ilex, una collezione di lavande (angustifolia, vera, dentata etc), moltissime specie di rose, Myrtus e Wisteria (glicini). Sul lato opposto della strada, di fronte al palazzo sorge la cappella privata dei Cocozza, dedicata a San Rocco. L’area verde adiacente è sistemata ad aranceto produttivo, ed è punteggiata da Phoenix canariensis. Altre palme (Phoenix roebelenii e Archontophoenix cunninghamiana) sono ospitate in “caisses de Versailles” nell’accogliente serra, utilizzata come Winter garden.
L’attuale sistemazione paesaggistica è opera dell’architetto inglese Peter Curzoni.
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