L’organismo indipendente (?) di valutazione del Comune di Napoli, che costa a noi contribuenti 90mila l’euro l’anno (millecinquecento euro mensili per ciascun componente), composto da Antonio Saturnino, presidente, Lorella Cannavacciuolo, Vincenza Esposito, Vincenzo Luciani, Antonino De Marco, ha dato il proprio assenzo all’avvenuto raggiungimento degli obiettivi del piano incentivante per l’assegnazione dei 300mila euro ai giardinieri del Comune di Napoli per l’anno 2019.
Siamo sconcertati che “la produttività di gruppo” sia stata valutata su obiettivi che sarebbero dovuti rientrare nelle ordinarie mansioni dei dipendenti del settore parchi e giardini, come il Mattino (Paolo Barbuto, 31 luglio) ci ha illustrato molto bene. Ma anche indignati perché il degrado del verde urbano, anche attuato attraverso capitozzature selvagge e la perdita per incuria di così tanto patrimonio arboreo di pregio, è sotto gli occhi di tutti.
Inoltre, a ciò si aggiunge la mancanza di valutazione dal basso, da parte del popolo, come ama definire i cittadini il Sindaco di Napoli, che il Comune avrebbe dovuto attivare facendo una buona campagna di comunicazione per ricevere il livello di gradimento, della manutenzione di parchi e giardini, da parte dei Napoletani. Sistema di votazione che, invece, si è saputo attivare, ed in una sola giornata (!), alla scadenza del periodo di osservazione: con il risultato di 12 voti “buono” e tali da far meritare l’incentivo di produttività di squadra. Un modo di procedere che equivale ad uno schiaffo in faccia a tutte le persone di buona volontà che si impegnano in maniera volontaristica per sopperire alle inefficienze del Servizio Giardini del Comune di Napoli.
La foto è stata scattata dal cittadino Bruno Calamaro ed immortala il degrado delle aiuole di Piazza Italia a Fuorigrotta.
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