Si stenta a credere che ci possa essere tra i Napoletani chi ha remato contro il Piano triennale di manutenzione e cura per il salvataggio di tutto il verde storico della Villa Comunale, sostenuto con fondi di Mecenati, donati senza alcuna finalità, se non quella di contribuire concretamente a migliorare le condizioni di un bene comune, oramai ex green. Ed anche che possano esservi entità “ambientaliste” disposte a sacrificare il verde storico pur di portare avanti una battaglia, fortemente politicizzata, contro chi amministra la città e per future posizioni nell’attuale competizione per conquistare gli scanni al Comune di Napoli ed alle Municipalità.
Il fronte di chi è causa della ulteriore “desertificazione” della Villa Comunale, il cui piano di salvataggio sarebbe potuto essere operativo dallo scorso marzo, se non fosse stato boicottato, è ampio ed ha colleganze anche con chi oggi è impegnato in campagna elettorale ed ha immolato la Villa Comunale per non scontentare nessuno ed aumentare così il proprio consenso alle urne. D’altronde la qualità degli affidi in città racconta di grandi insegne pubblicitarie a fronte di investimenti assai modesti in tema di manutenzione del verde: inequivocabile segno di affidi “amicali” in spregio alle regole della concorrenza e dell’occupazione di suolo pubblico. Ma registriamo anche, tra i contrari al Piano di salvataggio, figure che oggi sono candidate in schieramenti avversi ai residui della Giunta de Magistris e che, pertanto, non volevano che l’Amministrazione uscente, attraverso una Villa Comunale ben manutenuta, registrasse qualche successo da spendersi in campagna elettorale. Di questa partita politica, perché di questo si tratta, resta per ora a terra l’Assessore all’ex verde del Comune di Napoli Luigi Felaco. Ed ovviamente la Villa Comunale di Napoli!! Per gli altri dovremmo aspettare solo l’esito delle urne del 3 e 4 ottobre prossimo.
Noi del Premio GreenCare, tenuto conto della desertificazione di tutti i parchi, giardini, aiuole e vasi, continueremo ad impegnarci affinché la nostra città ritorni al verde, soprattutto in Villa Comunale per la quale desideriamo introdurre il colore “Verde Pantone Real Bosco di Capodimonte”. Quel verde vivo, perché in ottima salute, del parco storico pubblico ad ingresso gratuito che a tutt’oggi si eleva con la sua gestione virtuosa, impegnata a preservare lo straordinario patrimonio botanico che custodisce, cura, tutela e valorizza. Per noi è il modello da seguire e che vorremmo replicare in Villa Comunale a vantaggio di tutti i Napoletani, e non solo.
La nostra amata Villa Comunale è, infatti, anch’essa un Museo verde, al pari del Real Bosco di Capodimonte. Oggi è devastata dall’incuria della Giunta de Magistris (è attiva una ispezione ministeriale per accertare danni e responsabilità) ma anche vittima dell’inciviltà di tanti Napoletani, dell’ignavia di quanti non si espongono in difesa dei beni collettivi non sentendoli propri, delle disquisizioni formali di un ambientalismo che solo a Napoli arriva al paradosso di esprimersi contro il salvataggio degli alberi, piante, arbusti e prati verdi. Infatti, nessuna proposta concreta è giunta dalle sigle dell’ambientalismo nostrano per salvare la Villa Comunale che, con la loro oramai manifesta complicità, giace irriconoscibile e infrequentabile, utilizzata come un mero passaggio dalla città al mare, senza la possibilità di sostarvi per il degrado ed i diversi pericoli generati da alberature non monitorate. Ma neppure vi è un solo giardino pubblico che vede queste sigle impegnate concretamente, in prima persona, con proprie risorse, competenze e braccia per la cura del verde.
Pur riconoscendo utile alla Città un registro di norme che regolamentino la gestione del verde pubblico nella collaborazione con il privato, sempre più indispensabile, riteniamo che nell’attesa della sua definizione ed attuazione non si possa perdere ciò che poi sarà irrecuperabile come il patrimonio botanico della Villa Comunale per il quale si deve agire per somma urgenza, come il legislatore italiano ha previsto in questi casi.
Attendiamo venti più favorevoli ma non arretriamo dalle nostre azioni in difesa dei beni comuni ex green.
Il lodevole appello della dott.ssa Raffaella de Falco perché “IL REAL PASSEGGIO DI CHIAJA” possa ambire ai fasti che gli competono, è solo l’ultimo
degli appelli rivolti alle cosiddette Autorità. Sono anni che CITTADINANZATTIVA ( tutto intero, da non confondere con la consimile Cittadinanza Attiva)
si batte per una riqualificazione non solo VERDE dell’area della Villa comunale.
Nessuno se ne interessa. IL PROBLEMA NON è LORO.
Qui di seguito uno dei tanti appelli/denuncia rimasti inevasi nella vacuità del cervello dei destinatari.
Regione Campania
Assemblea Territoriale 1^ Municipalità:
Chiaja, S. Ferdinando, Posillipo
Rete: TRIBUNALE per i DIRITTI DEL MALATO
-alla Procura delle Repubblica
Presso il Tribunale di Napoli
Ufficio Denunzie, 6°p.torre B
registrogenerale.procura.napoli@giustiziacert.it
-al. Dott. Luigi de Magistris
Sindaco di Napoli
protocollo@pec.comune.napoli.it
-alla dott.ssa Alessandra Clemente
Assessore Polizia Municipale e Sicurezza Urbana
tel: 081-7954137/39 fax: 081-7954135
assessorato.giovani@comune.napoli.it
-alla Dirigente Dott.ssa Rosaria Contino
Responsabile area ambiente
Comune di Napoli
igiene.citta@comune.napoli.it
igiene.citta@pec.comune.napoli.it
-al Dott.Mario Forlenza
Direttore Generale Asl Napoli 1 Centro
dir.generale@pec.aslna1centro
-al Direttore f.f. Dr. V. Caputo
dipartimento di prevenzione:
area di sanità pubblica veterinaria
U.O.C. servizio di sanità animale
aslnapoli1centro@pec.aslna1centro.it
-alla dott.ssa Marina Pompameo
Dir. f.f. Presidio Ospedaliero Veterinario
ASL.Napoli 1.U.O.C. Sanità Animale
Presidio Frullone
pov@pec.aslna1centro.it
tel.081-2549596/98/99
-alla dott.ssa Paola Sardelli
ASL NAPOLI 1 CENTRO
Direttore Responsabile
Del Distretto Sanitario 24 Chiaia, Posillipo, S.Ferdinando
Via Chiatamone, 33 – 80121
aslnapoli1centro@pec.aslna1centro.it
e per c.
-al Cap. Sabina Pagnano
Com.te U.O. Polizia Locale
Chiaia, S. Ferdinando, Posillipo
polizialocale.chiaia@comune.napoli.it
polizialocale.chiaia@pec.comune.napoli.it
-al Prof.Avv. Francesco Eriberto d’Ippolito
UFFICIO DEL DIFENSORE CIVICO DELLA REGIONE CAMPANIA
CENTRO DIREZIONALE ISOLA F8 – 80143 NAPOLI
difensore.civico@consiglio.regione.campania.it
difensore.civico@consiglio.regione.campania.legalmail.it
-al dott. Cesare D’Ursio
Direttore della 1^ Municipalità
Piazza S.M. degli Angeli 1
municipalita1@pec.comune.napoli.it
municipalita1@comune.napoli.it
-al Dott. Francesco de Giovanni di Santa Severina
Presidente 1^ Municipalità
francesco.degiovanni@comune.napoli.it
municipalita1@pec.comune.napoli.it
Oggetto: 1. Segnalazione di pericolo igienico/sanitario alla pubblica e privata incolumità. Rischio Zoonosi.
Riferimento: a) Ordinanza Ministeriale del 15 gennaio 2007 – “MINISTERO DELLA SALUTE ORDINANZA 12 dicembre 2006 Tutela dell’incolumita’ pubblica dall’aggressione di cani. (Gazzetta Ufficiale n. 10 del 13-1-2007)
b) Ordinanza Sindacale 456, del 7 maggio 2012, avente ad oggetto: “divieto di imbrattamento delle strade a mezzo delle deiezioni canine”
Seguito : precedenti segnalazioni aventi pari oggetto e riferimenti
Illustri autorità
mi esimo dall’elencare le decine di segnalazioni (pec) già inviate negli anni recenti. La mail che riporto nel successivo riquadro è solo l’ultima di decine di segnalazioni giunte dopo la recente riapertura dei parchi cittadini.
———- Messaggio originale ———-
Da: Diana Arsarli
A: giuseppe.lenzi1944@gmail.com: 08/05/2021 12:03
Oggetto: villa comunale
Dottore Lanzi ho saputo che voi vi siete già interessato del fatto dei cani nella villa comunale. I bambini non possono salire sui prati perché sono pieni di escrementi che nessuno raccoglie. E i cani senza il quinzaglio inseguono e spaventano i bambini. Voi dovete fare qualche cosa per tutti i cittadini che non possono neppure camminare nelle strade della città che sono piene di sporcizia dei cani. grazie molte. Diana.
Sembra potersi affermare che la grave problematica de qua non sia fra le priorità della amministrazione comunale che, per legge, è responsabile dei diritti alla sanità e sicurezza dei cittadini.
Altrettanto gravi sono le inadempienze della soc ASIA deputata alla pulizia delle strade cittadine da “qualsiasi” genere di rifiuti. Si rammenta che venerdì 10 Maggio 2019 presso la Sala della Giunta di Palazzo San Giacomo, alla presenza del Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, dell’Assessore all’Ambiente Raffaele del Giudice, del Presidente di ASIA Ing. Francesco Iacotucci e del Direttore Generale Ing. Francesco Mascolo, fu firmato il nuovo “Contratto di Servizio” tra ASIA e Comune di Napoli.
Esso prescrive, fra gli obblighi, i seguenti:
• lo spazzamento manuale e meccanizzato,
• il lavaggio stradale,
• lo svuotamento di cestini,
• la rimozione di deiezioni e siringhe,
• il diserbo di vie e marciapiedi.
La violazione di tali obblighi contrattuali, alla luce del conclamato e già foto-documentato disastro igienico/sanitario, originato dalla mancata raccolta (in tutto il territorio cittadino) delle deiezioni canine, realizzano l’ipotesi ex art 1453 C.C. (risoluzione contrattuale).
“Nei contratti con prestazioni corrispettive, quando uno dei contraenti non adempie le sue obbligazioni, l’altro può a sua scelta chiedere l’adempimento(1) o la risoluzione del contratto(2), salvo, in ogni caso, il risarcimento del danno.”
Con la conseguenza che, nel caso in cui il contraente inadempiente abbia incassato somme a seguito di “verbali di collaudo ed accettazione” attestanti il (falso) adempimento dei lavori, “a regola d’arte”, si profila la violazione dell’art. 640 Codice Penale:
“Chiunque, con artifizi o raggiri inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.”
La competente autorità giudiziaria -in indirizzo- non mancherà di esperire le indagini che riterrà opportune; a seguito, anche, di rituale e formale “denuncia-querela” che ci si riserva di esperire non appena terminerà la redazione di un “report” sanitario in corso di realizzazione.
Giova rammentare, anche, che, interpellata in merito la Polizia Locale ad una precisa istanza dello scrivente, ha comunicato, (con foglio Prot. nr PG/2019/344231 in data 10 4 2019) che:
a) “non risultano verbali di accertamento redatti da Ns personale per violazioni dell’Ordinanza Sindacale n° 456 del 7 05 2012 e Ordinanza Ministeriale del 15 01 2017 (prevenzione aggressioni canine).
b) “risulta che nostre pattuglie sul territorio hanno eseguito (di frequente unitamente a personale dell’ASL Veterinaria) n°167 controlli a possessori di cani non riscontrando alcuna irregolarità in ordine a quanto disposto dalla citata normativa”.
e con successivo foglio (Prot.nr. PG/2019/365461 del 16 aprile 2019) che:
“è stato contestato un verbale di accertamento nel mese di ottobre 2018 per violazione dell’art. 23 co. 2 della Delibera nr. 1299 del 29 12 2011”.
Si stenta a credere che, in una città invasa dalle deiezioni canine, l’unica verbalizzazione (e successiva sanzione) è stata elevata “perché la lunghezza del guinzaglio superava mt.1,50. (art. 23 Delibera n°1299).
Con il che appare in tutta evidenza l’assoluta latitanza di talune autorità (fra quelle in indirizzo) direttamente responsabili del grande degrado igienico/sanitario che avvolge tutta la città per quanto in oggetto.
La violazione dell’art. 328 del C.P. appare evidente.
Atteso che nella Regione Campania, alla data odierna, “il numero totale di cani, gatti e furetti identificati tramite i microchip e/o tatuaggio è di : 1.136.187,” di cui almeno 2 terzi rappresentati da cani circolanti nel perimetro cittadino, ben si comprende la gravità e vastità del rischio sanitario incombente.
Urge, pertanto, una profonda riformulazione della Ordinanza Sindacale 456, del 7 maggio 2012, avente ad oggetto: “divieto di imbrattamento delle strade a mezzo delle deiezioni canine”.
Nel sito del Comune di Napoli sono elencati i danni prodotti dalla inciviltà dei conduttori dei cani. Essi sono:
-strada sporca
-strada maleodorante
-scarpe imbrattate
-livello igienico preoccupante
-livello estetico vergognoso
-intolleranza sviluppata verso il genere canino (invece che verso quello umano!). (sic)
Si suggerisce, pertanto, prevedere:
-obbligo della igienizzazione, con idoneo disinfettante, delle deiezioni liquide sparse sulla pubblica via.
-obbligo di portare a seguito “paletta a pinza” e sacchetto per la raccolta delle deiezioni; ed igienizzazione del suolo.
-obbligo di portare a seguito il certificato di iscrizione all’anagrafe canina.
-obbligo della museruola in tutti gli ambienti esterni cittadini aperti al pubblico.
-divieto assoluto di accesso dei cani nei negozi commerciali e nei supermercati.
• -istituzione di idonee “zone di sgambamento” in cui, obbligatoriamente ed esclusivamente, devono essere condotti gli animali (almeno 2 zone alle estremità est/ovest, o nord/sud della villa comunale e degli altri parchi cittadini di cui si annoverano, fra i maggiori:
• Bosco di Capodimonte. Parco Virgiliano. Villa Floridiana. Parco dei Camaldoli. Riserva Naturale degli Astroni.
• Parco del Poggio. Mostra d’Oltremare.
-aumento delle sanzioni amministrative, in caso di violazione delle disposizioni sindacali, da €.500,00 a € 1000,00.
-istituzione di un “posto fisso” della Pol. Munic. (ciclomontata) nelle ore di apertura della villa comunale (ed altrove reputato opportuno); con conseguente disponibilità di un impianto di diffusione sonora da utilizzare in caso di necessità (da definire con protocollo ad hoc).
Tanto necessariamente rappresentato si rimane in attesa di cortese riscontro in merito alle suesposte segnalazioni di gravi inefficienze e “proposte” di intervento.
Dott. Giuseppe Lenzi
Coordinatore Ass. Terr.le
Referente del T.D.M.
Napoli 9 maggio 2021
Assemblea Territoriale 1^ Municipalità: Chiaja, S. Ferdinando, Posillipo
sede: via S. Lucia 97 80132 napoli. 3471523663
giuseppe.lenzi1944@gmail.com; giuseppe.lenzi@pec.it