Per questa particolare giornata di Pasquetta, in cui siamo rigorosamente a casa nel rispetto delle misure per il contenimento dell’epidemia da virus cinese, stiamo ripensando ai momenti più significativi che hanno legato le attività di Premio GreenCare alla vita del Real Bosco di Capodimonte, in attesa di riprendere a frequentarlo in tempi migliori.
Oggi andiamo alla scoperta delle volpi che vivono nel parco e la cui presenza ci è nota perché sono gli stessi dipendenti del Bosco, ma anche gli agronomi ed i giardinieri che curano il luogo, a ritrovarne alcuni esemplari che vengono tratti in salvo dalla vasca del Canforo monumentale, nell’area del Giardino Torre.
A questi ritrovamenti l’Associazione Premio GreenCare ha dedicato una piccola ed agile pubblicazione che gode della prefazione del Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.
Domenico Fulgione, docente di Zoologia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ci spiega nel libro le caratteristiche di questo animale ed i motivi della sua sopravvivenza nel Real Bosco di Capodimonte:
“La volpe, è un prezioso tassello della biodiversità, ha un importante ruolo ecosistemico, lei è un predatore. Quindi è al vertice della piramide ecologica: la sua presenza tradisce quella delle sue prede, piccoli roditori, uccelli e rettili, e quella di cui si nutrono questi ultimi, come insetti, vermi e semi. Ognuno, delle tessere di questo mosaico, è fondamentale alla vita sulla Terra. La volpe, per esempio, regola le popolazioni preda che di conseguenza sono in equilibrio con gli organismi che consumano. La volpe è un mammifero molto adattabile, generalmente notturno, e se non disturbato è facile osservarla anche di giorno. Caccia silenziosa e conserva il cibo in eccesso in fossi scavati nel terreno. Partorisce in primavera quattro o cinque cuccioli che allatta per sei settimane, questi restano al seguito della madre fino all’autunno successivo. Durante l’estate ed i primi periodi autunnali, i cuccioli ormai svezzati fanno scuola, seguendo ed imitando la mamma nelle prime sortite di caccia. Imparano le vie nel bosco, gli odori e come difendersi dalle molteplici minacce. Non sappiamo quanto e quando la volpe rientri nelle mire utilitaristiche della nostra specie, per ora ci basta godere della sua presenza, discreta, del suo muoversi come se stesse avanzando sulle punte, con il muso dritto e la coda gonfia, che accentua la grazia dei suoi balzi, delle corse e delle girate improvvise”.
La favola, scritta da Alessandra Grandi, è illustrata da Caterina Coppola, alunna undicenne della Scuola Secondaria di primo grado Gaetano Caporale di Acerra.
I testi di Maurizio de Giovanni, Alessandra Sannia e Nunzia Petrecca accendono la curiosità del lettore declinando il tema sull’onda del sentimento che fa scaturire il ritrovamento di un animale selvatico ed indifeso, sulla presenza di questo animale nella grande tradizione letteraria, ed infine sul luogo delle sue apparizione, un’area del bosco “produttiva” (Grimaldi Editore).
“… ho accolto con gioia l’iniziativa dell’Associazione Premio GreenCare di realizzare questo libro per bambini e adulti, raccontando la meravigliosa storia di una volpe che si era malauguratamente avventurata nella fontana del Giardino Torre nel Bosco di Capodimonte e che è stata salvata dal personale del parco. Mi auguro che questo giardino meraviglioso, come tutti i paradisi terrestri, continui a ritrovare per gli uomini e per gli animali un’armonia che dipende solo da noi”, spiega Sylvain Bellenger, Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Confidiamo che presto potremo tornare in questi luoghi, così amati dalle volpi e da tutti noi, a ricercare quell’armonia perduta con la natura tanto molto necessaria.
Nel frattempo, facciamo volare l’immaginazione che può varcare le mura domestiche, senza limiti.
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