La prima Camellia japonica arrivata nell’Europa continentale sembra essere quella arrivata a fine settecento nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta. Come può essere spiegato questo primato? Chi fu a portare una camelia ornamentale a Caserta?
di Addolorata Ines Peduto, presidente del GreenCare Caserta
Nella diffusione della Camelia in Europa contribuì un giovane nobile inglese appassionato di botanica e di orticoltura Lord Robert James Petre (1713-1742) membro della Royal Society di Londra.
Nella sua proprietà di Thorndon Hall germogliarono in serra da seme le prime due camelie fiorite in Inghilterra. Presso Lord Petre lavorava un abile giardiniere e vivaista di nome James Gordon che aveva impiantato un vivaio a Londra nel quartiere di Mile End dove venivano coltivate anche camelie provenienti molto probabilmente dalla pianta madre di Thorndon Hall.
Nel 1775 diventò socio di Gordon e dei suoi figli un botanico e abile orticoltore di origine tedesca, il cui nome inglesizzato era John Andrew Graefer (?-1802), che nell’aprile del 1786 sarebbe arrivato nel Regno di Napoli e precisamente a Caserta.
Nel Nuovo Dizionario Universale di Agricoltura e Veterinaria (Venezia 1838) dello studioso Francesco Gera furono riportati gli studi dell’abate Lorenzo Berlese, studioso di camelie e membro della Società di Orticoltura di Parigi indicando erroneamente la data di introduzione della camelia nei giardini reali di Caserta nell’anno 1760. Nella sua “Monografia del genere Camellia”, pubblicata a Parigi nel 1837, il Berlese descrisse una camelia piantata a Caserta intorno al 1760, alta 10 metri con una lunghezza dei rami che determinavano una circonferenza della chioma di ben 6 metri.
La botanica romana Paola Lanzara, studiosa di camelie, in “Il Giardino all’Inglese della Reggia di Caserta” ( a cura di F. Canestrini e M.R. Iacono, 2005) scrisse che la prima camelia arrivata nell’Europa continentale potrebbe essere stata portata in dono alla regina di Napoli, Maria Carolina, proprio dal Graefer avendole coltivate nel vivaio di James Gordon e figli.
Il Graefer era arrivato a Caserta come british gardener and nursery man per realizzare, affiancato dall’architetto Carlo Vanvitelli (1739-1821) figlio di Luigi, un giardino all’inglese sul lato orientale del Parco della Reggia. Nel giardino inglese la presenza di una C. japonica fu documentata agli inizi del 1800 da Giovanni Graefer, primogenito di John Andrew, nel Synopsis Plantarum Regii Viridarii Casertani, un elenco delle specie botaniche presenti nel giardino inglese redatto nel 1803. Questa camelia oggi conosciuta come “la Camelia di Maria Carolina” o “Celebratissima” è una Camellia japonica a fiore semplice di colore rosso e vegeta ancora nel giardino inglese del Parco della Reggia di Caserta.
Nel Giardino Inglese, superato il boschetto di agrifogli, di fronte ad un monumentale Cedro del Libano (Cedrus libani), una lapide in pietra donata dal Garden Club di Caserta nel 1979 ricorda ai visitatori che la camelia arrivata per la prima volta in Europa continentale fu messa a dimora proprio in quel punto a fine Settecento. Il professore Nicola Terracciano, direttore del Real Giardino di Caserta e Botanico della Real Caserta, cosi scriveva di questa camelia: “… essa fin dalla base si ramifica in otto rami … questi formano nell’insieme un cesto bellissimo dell’altezza di diciotto metri.…” in Cenno intorno al Giardino Botanico della Real Casa in Caserta ed a certe piante rare che vi si coltivano (1876).
Quello che oggi rimane della camelia madre, non sapendo quale calamità l’abbia colpita, sono quattro polloni che circondano la vecchia ceppaia di C. japonica ‘rubra simplex’, a fiore semplice di colore rosso. Per fortuna i polloni hanno dato vita ad un esemplare alto cinque metri che rifiorisce abbondantemente ogni anno ricoprendosi poi di frutti.
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