Verde pubblico a Napoli.
C’è molta connivenza tra Comune e Municipalità.
Mancanza di chiarezza sulla divisione di compiti, competenze e mansioni, ma soprattutto sul tema delle responsabilità.
Tutto ciò è determinato dalla piaga costituita dalla politica del consenso.
Nessuno vuole alienarsi il consenso di:
– quote di dipendenti comunali che dovrebbero lavorare di gran lena e con il massimo dell’impegno e che sono praticamente in ferie da due mesi (pagati da noi);
– il consenso dei commercianti che adottano male e non fanno manutenzioni adeguate al verde pubblico (un esempio è la gestione delle fioriere di Via Chiaia nella Prima Municipalità);
– il consenso dei gestori di bar e ristoranti, il cui ampliamento degli spazi di pertinenza è divenuto nei fatti tema strategico per il futuro dei cittadini napoletani;
– il consenso del popolo con la materiale distribuzione di viveri ai bisognosi che è attività per le associazioni del terzo settore e non certamente per Sindaco e Presidenti di Municipalità.
Quindi c’è una sola strada da percorrere per il futuro del verde a Napoli ed è quella di alzare forte la lamentela per le condizioni disastrose ed imbarazzanti del verde pubblico cittadino nella responsabilità del Sindaco di Napoli e di tutti i Presidenti della Municipalità, affinché ritorni al primo posto nelle varie agende di chi ci amministra.
Condividere ampiamente lo sconcerto per il degrado di questi spazi, servizi primari per il cittadino, sarà importante affinchè questi politici comprendano che il consenso lo guadagneranno anche sul campo del verde pubblico e non solo tra i tavolini di ristoranti e bar.
Quando il Comune di Napoli annuncia che ci sono 5 milioni di euro (lo sta annunciando dallo scorso 2019) per una nuova stagione del verde in Città, si riferisce ai lavori per l’eliminazione delle ceppaie ed alla messa a dimora di nuovo verde, ma non spiega i tempi e cioè che tutto ciò andrà, giustamente, sottoposto a bando pubblico, con tutti i tempi rallentati che ciò comporterà, compreso i ricorsi di chi perdendo la gara si appellerà. Fermo restando che non c’è neppure il Bando!!!
Inoltre, la soluzione non può essere quella di delegare a volenterosi cittadini la responsabilità della manutenzione, per la quale, tra l’altro, vengono anche pagate le tasse.
E’ da ritenersi una riprova dell’insuccesso dell’amministratore pubblico dover ricorrere all’aiuto del cittadino su servizi basilari che competerebbero alla normale gestione della cosa pubblica. Non si può scaricare la responsabilità, approfittando di entusiasmi e buona volontà.
Noi di Premio GreenCare chiediamo un Commissario per il verde a Napoli, come da più parti invocato anche da altre Associazioni che si occupano di aree verdi in maniera volontaristica e nell’interesse generale. Un Commissario che semplifichi il raggiungimento degli obiettivi, snellisca le procedure, metta in campo una task force per il verde.
Napoli non può essere lasciata indietro, non può perdere il suo patrimonio arboreo, non può fare a meno dei beni comuni green, non può rassegnarsi al degrado.
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