“S’io fossi il mago del Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento!” (Gianni Rodari)
Si avvicina il Natale con la tradizione di addobbare l’Albero l’8 dicembre, nel giorno dedicato all’Immacolata.
Ma quale albero scegliere? Il tema è ampio e rispecchia la diversità dei gusti e degli stili di vita.
Noi del Premio GreenCare abbiamo a cuore la sorte degli alberi. Sono creature viventi con speciali funzioni per il nostro benessere: influiscono sulla qualità dell’aria, migliorandola; svolgono con le loro radici un ruolo fondamentale nella lotta al dissesto idrogeologico; raffreddano il pianeta; riducono il rumore in ambiente urbano; abbelliscono il paesaggio, migliorando il benessere psicofisico di chi vive in città.
La scelta dell’albero da decorare a Natale dovrebbe per questo tenere conto che un albero “vero” è un essere vivente a tutti gli effetti e come tale dovrebbe essere protetto.
Il rispetto degli alberi “veri” non ci obbliga ad orientarci per forza all’acquisto di un albero “artificiale”.
Esistono, infatti, almeno due tipologie di alberi “veri” che potremmo acquistare e che di seguito sono molto ben descritte dal Dipartimento di Gestione dei Sistemi Forestali dell’Università degli Studi di Firenze:
– Quelli con radici e “pane di terra” sono alberi di Natale che NON vengono da boschi ma da apposite piantagioni. Esattamente come ogni altra coltivazione agricola. Normalmente si tratta di Abeti rossi (Picea abies), diffusi in Italia soprattutto sulle Alpi orientali, altrimenti sono Abeti bianchi (Abies alba) che vivono in Appennino. Acquistando questi Abeti si contribuisce ad incrementare il reddito delle popolazioni che vivono in aree rurali, si combatte l’effetto serra visto che questi Abeti hanno assimilato durante la atmosferica a differenza di quelli di plastica che sono invece prodotti con idrocarburi fossili. Quando comprate questi Abeti assicuratevi che abbiano un cartellino che ne certifichi la provenienza.
– L’altro tipo di Alberi di Natale che trovate in vendita sono quelli senza radici. Sono i “cimali”. Le cime di alberi che sono stati tagliati in bosco per produzione legnosa. Il più delle volte l’albero è stato tagliato per fare dei diradamenti, sempre nel rispetto di severe norme di gestione forestale su cui vigila il Corpo Forestale dello Stato. Il cimale, che in genere ha scarso valore, sarebbe stato lasciato a terra in bosco o triturato per produrre il pellett che brucia nelle stufe. Anche in questo caso se comprate un cimale aiutate le foreste perché contribuite ad aumentare il reddito degli operatori del settore.
Quindi sarà importante che il nostro albero vero sia corredato dal cartellino che ne certifichi la provenienza. E se ne abbiamo scelto uno con radici, varrà la pena di provare poi, finite le festività, di piantarlo in un ambiente idoneo per non sprecarlo.
E se si scarta l’ipotesi dell’albero vero, allora si apre poi una molteplicità di possibili interpretazioni: un albero artificiale, molto pratico e da usare per diversi anni consecutivi; un albero realizzato in cartone riciclato; con i legni portati dal mare; con un gioco di sole luci, con i tappi di sughero delle bottiglie di vino, ecc.
Si dovrà solo dare il via libera alla propria creatività e manualità.
Piccolo o grande che sia, v’invitiamo alla scelta di un Albero di Natale sostenibile.
E tu? Quale Albero scegli?
Scrivi un commento