Il Piano triennale di manutenzione e cura della Villa Comunale, offerto dai Mecenati del Premio GreenCare, giace al Comune di Napoli su qualche scrivania, abbandonato. Un grande sforzo di progettazione, ad opera di una primaria azienda di manutenzione del verde storico, 850mila euro raccolti tra imprenditori sensibili alla cura del territorio, 6 mesi di interlocuzioni con il Servizio Giardini del Comune di Napoli, vari Assessori ed Assessorati, e con la Soprintendenza di Palazzo Reale.
In qualunque posto del mondo, tenuto conto delle condizioni della Villa Comunale, ci si sarebbe concentrati a trovare una soluzione per procedere ad assicurare al nostro giardino storico una cura triennale di qualità. Ovviamente sotto il controllo del Servizio Giardini. I due milioni di cui si parla saranno purtroppo impiegati in viali, beverini, panchine, ecc. e solo il 5 per cento per la cura del verde.
Una recente passeggiata in Villa Comunale ci ha fatto apprezzare il nuovo decoro natalizio realizzato con bustine piene di feci canine appese ai rami di alcuni lecci sul viale principale, proprio davanti la prestigiosa Stazione Zoologica dedicata a Dohrn, in spregio al compleanno dei 150 anni di storia internazionale che saranno celebrati proprio il prossimo anno.
Erbacce alte fino alle ginocchia arrivano ai basamenti delle statue sulle aiuole e vegetazione di qualità è aggredita da numerose infestanti. Ceppaie di tutte le altezze e di tutte le varietà botaniche affiorano sui viali e sulle aiuole. Per incuria è stato segato di tutto, anche una monumentale Palma del Cile!!
La Cassa Armonica giace abbandonata e recintata a difesa di un senza fissa dimora che la usa come deposito bagagli diurno e camera da letto notturna. Il bucato viene steso sui cancelli che affacciano su Largo Pignatelli. Il tutto davanti all’ingresso del nuovissimo scintillante Museo Darwin Dohrn che inaugurerà le proprie attività il prossimo 9 dicembre, accogliendo nel degrado della Villa Comunale, autorità, scienziati e scolaresche.
Le aree dedicate ai bambini sono devastate. Non si incontra nessuno che sia deputato al controllo del luogo.
L’atmosfera è di abbandono e desolazione. Un ficus si contende gli apporti nutritivi con due cicas revoluta che non possono crescere perché hanno raggiunto i rami dello stesso ficus. Una competizione per un “tozzo di pane” tra condannati a morte. L’hibiscus resiste con i suoi fiori giallissimi. Speriamo che le camelie tornino a fiorire. Le abbiamo inserite in un bel libro che racconta della loro presenza nei giardini storici.
Attendiamo fiduciosi un incontro con l’Assessore al Verde Vincenzo Santagada, il Servizio Giardini e l’Avvocatura del Comune di Napoli con i nostri tecnici ed amministrativisti per individuare un nuovo percorso per salvare la Villa Comunale, non da una pagina Facebook, ma con la concretezza del fare.
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