Una bozza di Regolamento del Verde Urbano è stata inviata in data 22 febbraio 2022 a numerose Associazioni ambientaliste, poi convocate nella Sala Pignatiello di Palazzo San Giacomo, martedì 22 marzo 2022 (ore 16.00), per discuterne i contenuti.
Nella prospettiva del dibattito che ne scaturirà, l’Associazione Premio GreenCare, ha inviato una nota all’Assessore al Verde e Salute del Comune di Napoli dottor Vincenzo Santagada.
La condividiamo anche con tutti voi.
Appunti a margine della proposta di Regolamento del Verde Urbano del Comune di Napoli
Alcune proposte per l’inclusione di bambini, persone con fragilità, adolescenti, anziani, cani
Giochi inclusivi per le aree attrezzate dedicate ai bambini nelle aree verdi
Premessa
L’Associazione Premio GreenCare Aps è fermamente convinta che non vi sia nessun bambino svantaggiato ma che sia il contesto a determinare difficoltà, esclusioni e discriminazioni. Quindi è di fondamentale importanza costruire ambienti inclusivi che non creino disparità.
Ci rifacciamo, pertanto, alla Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza laddove stabilisce che tutti i bambini hanno il diritto a giocare e sottolinea che i bambini non devono essere in alcun modo discriminati per la loro disabilità.
Possiamo riferirci a due Articoli in particolare:
Articolo 2.
- (2) Gli Stati partner adottano tutti i provvedimenti appropriati affinché il bambino sia effettivamente tutelato contro ogni forma di discriminazione o di sanzione motivate dalla condizione sociale, dalle attività, opinioni professate o convinzioni dei suoi genitori, dei suoi rappresentanti legali o dei suoi familiari.
Articolo 31
- (1) Gli Stati parti riconoscono al fanciullo il diritto al riposo ed al tempo libero, di dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della sua età e di partecipare liberamente alla vita culturale ed artistica.
- (2) Gli Stati parti rispettano e favoriscono il diritto del fanciullo di partecipare pienamente alla vita culturale ed artistica ed incoraggiano l’organizzazione, in condizioni di uguaglianza, di mezzi appropriati di divertimento e di attività ricreative, artistiche e culturali.
L’Onu si è pertanto preoccupata di gettare le basi affinché si realizzino parchi giochi inclusivi dove tutti i bambini possono giocare assieme ed in totale sicurezza, al di là della loro disabilità.
In quest’ottica i giochi scelti dovranno consentire a tutti quei bambini con disabilità motorie, cognitive o sensoriali (vista-udito) un accesso autonomo.
L’abbattimento delle barriere architettoniche diviene la prerogativa fondamentale e l’accesso sia al parco sia all’area giochi, sia ai giochi veri e propri, deve essere agevolato con l’installazione di rampe che consentono l’utilizzo sia ai bambini in carrozzina o con difficoltà motorie sia ai bambini ipovedenti (rampe dotate di percorsi tattili).
Sono da preferirsi tutti quei giochi che facilitano la socializzazione favorendo l’integrazione, evitando giochi “dedicati” solo a chi ha disabilità, e scegliendo attrezzature idonee a tutte le fasce di bambini. Ad esempio, un’altalena realizzata con un grosso cestone, che può accogliere contemporaneamente più bambini, senza escludere nessuno, lascia passare il messaggio che la diversità non rappresenta un problema se si può giocare tutti assieme.
Sarà utile, inoltre, adottare una pavimentazione anti-trauma che facilita la mobilità nel parco e nell’area giochi sia per l’accesso con la carrozzina sia l’accesso per gli ipovedenti poiché si possono creare percorsi tattili.
In Italia non esiste una normativa dedicata e ci si rifà alle direttive fornite dall’European Committee for Standardization (CEN). Lo scopo di questo progetto è quello di creare parchi che siano sicuri e accessibili a tutti in conformità alla norma EN-1176.
Indichiamo alcune linee guida per la realizzazione di queste aree:
- creare pedane che facilitino l’accesso ai bambini con la carrozzina;
- installare percorsi tattili per ipovedenti;
- prevedere degli spazi che possano accogliere il bambino con il suo accompagnatore;
- prevedere la possibilità del loro utilizzo da seduti, una opzione necessaria per i bambini in carrozzina per tutti quei giochi che implicano l’uso delle mani.
- prevedere giochi con pareti laterali di contenimento o schienali;
- inserimento della possibilità di riposo all’interno del gioco, lasciando lo spazio di transito per evitare che un bambino fermo ostacoli il passaggio degli altri;
- creare, laddove possibile, coperture sui giochi con funzione di riparo da sole e pioggia ma non scalabili da parte dei bambini;
- prevedere superfici di gioco percorribili da sedie a rotelle;
- prevedere aperture adeguate nelle vie di accesso di almeno 120 cm.
In merito alle scelte delle strutture gioco è da sconsigliare il tipo di altalena per disabili qui in oggetto, presente, ad esempio, al Parco Mascagna ed inutilizzata perché priva della onerosa manutenzione.
Altalena Disabili
Si tratta di una altalena utilizzabile solo da utenti su sedia a rotelle (uno alla volta). Inoltre, è difficile da utilizzare se usata in maniera erronea e richiede grande manutenzione. E’ necessario vietare per questa altalena l’utilizzo senza sedia a rotelle e pertanto bisogna vigilare perchè ciò venga rispettato. Il gioco non è inclusivo ed è pericoloso se utilizzato da bambini non diversamente abili. L’utilizzo solo in carrozzina è discriminante perchè i bambini devono giocare, muoversi e divertirsi in autonomia, sicurezza ed interagendo tra di loro. Non è consigliabile.
E’ da preferirvi la più inclusiva Altalena con cesto nido (di cui alleghiamo fotografia)
Sono altalene dotate di un grande cestone a nido orizzontale, oppure a seggiolone, per un gioco inclusivo di più bambini insieme. Inoltre, il cestone a nido consente l’uso di parte di un accompagnatore seduto a lato.
Scelte tematiche
E’ importante creare un valore aggiunto ai progetti da realizzare. Come per numerose altre attività destinate alla fruizione collettiva, la scelta di un tema di riferimento può generare molteplici vantaggi, anche in chiave di comunicazione. Un’area giochi può non essere solo uno spazio riempito di attrazioni sconnesse tra di loro, senza collegamenti logici, ma al contrario può diventare un luogo, coerente e composto di una sorta di percorso interno, in cui si compia un’esperienza completa di gioco e di immaginazione. La percezione del progetto risulterebbe qualitativamente superiore, in quanto sarebbe portatrice di precisi messaggi, anche educativi. Dare ad un giardino pubblico un tema specifico, infatti, può fare riferimento ad un’idea, a un valore educativo, a un obiettivo. Esempio: un parco giochi che includa ambientazioni di tutto il mondo (casette tipiche, giochi che richiamino ambientazioni tradizionali) può avvicinare i bambini a realtà diverse e affascinanti; un parco dedicato alla natura può creare atmosfere che richiamino giardini, piante, scoperte; uno dedicato agli animali può, attraverso il gioco, avvicinare i bambini agli animali, alle loro specificità, ecc.
Età
La gran parte dei giochi per bambini, inclusi nei giardini pubblici, è destinata ad una specifica fascia di età, che non supera generalmente i 6/8 anni. Le nostre città sono del tutto prive di aree destinate agli adolescenti, o anche semplicemente a ragazzi di età superiore a quella infantile, magari ai loro stessi fratellini. Spesso la vandalizzazione dei giochi avviene ad opera di ragazzini e adolescenti, per noia oltre che per maleducazione. Potrebbe essere utile destinare una parte dei giardini – ben distinta da quella dei bambini – ad attività di fitness ed esercitazioni sportive, adeguatamente supportate da panchine, che possano rappresentare dei sani e utili luoghi di aggregazione anche per queste fasce di età. Pensiamo ad un canestro per il basket, oppure a tavoli da ping pong con rete e palline portate da casa. Senza dimenticare gli anziani per i quali si possono prevedere aree per giocare a bocce e sedie e tavolini per giocare a carte.
Aree cani
Un’area del giardino – ben distanziata, recintata e non necessariamente estesa – può essere dedicata ai cani, sempre più diffusi compagni di vita e parte integrante delle famiglie. Che siano aree bene allestite, dotate di opportuna segnaletica e attrezzature, che invitino a fare proprie norme educative e di comportamento, e si prestino a piccoli eventi destinati agli amici animali.
Teatralità – Piccolo teatro all’aperto
Un piccolo anfiteatro all’aperto potrebbe essere non solo un luogo di incontro e socializzazione per tutte le età, ma anche luogo per ospitare performances, piccoli eventi, sperimentazioni teatrali e musicali.
Progettazione integrata dei giardini pubblici
I vari giardini pubblici della città, soprattutto quando di piccole dimensioni, tanto più se queste ultime non dovessero consentire di realizzare tutto quanto sopra auspicato, dovrebbero nascere da una visione sistemica, che possa dar luogo a luoghi destinati a fruizioni differenziate per target, o a temi diversi, in modo da ampliarne l’utilizzo in modi diversi, non ripetitivi, accoglienti, divertenti ed essere vissuti piacevolmente e alternativamente dalla cittadinanza.
Aree cani…. Basta andare a vedere quelle già esistenti …. Una cloaca…. Sono contrario alla definizione di aree cani. Il ruolo dei proprietari dei cani è importantissimo per il controllo di tutte le aree verdi.
Siamo d’accordo con lei. I cani sono sempre innocenti nei loro comportamenti istintivi e propri della loro specie. C’è un grande lavoro da fare sui padroni incivili che limitano anche gli stessi padroni civili. Infatti, un cane al guinzaglio, se ne incontra, uno libero di sente minacciato con il risultato che si preoccupa e diventa aggressivo, pena la piacevolezza di una semplice passeggiata. Abbiamo segnalazioni che anche l’area cani dei giardini di piazza Mercadante al Corso Vittorio Emanuele è interessata dal fenomeno di chi non raccoglie gli escrementi dei propri cani e pertanto alcuni padroni di cani si sono dovuti organizzare in turni per tenerla pulita.
Siamo solo noi padroni coscienti ed educati dei cani a richiamare gli scostumati che sporcano. Manca alcun controllo da parte dei responsabili. Vi sono cose importanti completamente disattese. Esempio.. Ho segnalato con posta certificata scomparsa cestini antichi ed attuale posizionamento dei pochi restanti secondo comodità degli operatori ecologici… Nessuna risposta…. Prima si devono fare le cose semplici e poi i grossi investimenti….. Ben venga società privata che vuole collaborare ma non deve entrare nella gestione pubblica ma eseguire opere ben determinate con controllo del pubblico… Esempio… Ripiantumazione… Eventuali espianti dove necessari.
Sarebbe un sogno ma alcune associazioni ambientaliste lo hanno fatto naufragare. L’Assessore Santagada ci ha per fortuna rassicurato in proposito che ci sarà una nuova manifestazione d’interesse per la collaborazione dei privati alla cura del verde cittadino. E parteciperemo.
Altro problema…. Villa comunale.. Anche se inquadrata come parco pubblico… È luogo di passaggio da e per il lungomare da e per il parcheggio dhorn. Regolamento comunale prevede chiusura parchi in caso di allerta meteo. Ma non differenzia colore delle allerta meteo. Deve essere variato regolamento comunale prevedendo chiusura solo con allerta rosso. Cosa semplice.. Senza costi. Spesso veniamo fermati da turisti disorientati per chiusura con sole splendente
Le consigliamo di scrivere all’Assessore al Verde e Salute per proporre ciò che scrive.