L’annuncio che la campagna vaccinale per l’emergenza sanitaria toccherà anche il Museo e Real Bosco di Capodimonte, sottolinea il ruolo sociale che questo luogo può e deve svolgere nell’interesse generale dei Napoletani, e non solo. Viviamo un momento drammatico di grande emergenza e ciascuno è chiamato, piccolo o grande, a svolgere la propria parte.

Un’idea del Direttore de Il Mattino Federico Monga, accolta con entusiasmo dal direttore Sylvain Bellenger, e tradotta in una proposta concreta al direttore della ASL Napoli 1 Centro.

Ma accogliere nella sede della Fagianeria un presidio di somministrazione delle vaccinazioni, ci dice anche altro: l’istituzione culturale di Capodimonte prende una posizione pro vaccino, condividendo ed indicando una strada di responsabilità civica e con questo gesto ribadisce la fiducia nella scienza, che altro non è se non l’espressione di un percorso culturale qual è la ricerca scientifica.

E se è vero che l’Itala rinasce con un fiore, Napoli potrà anche rinascere con il suo bosco reale.

Vogliamo anche ricordare che già nel 1913 tutti gli abitanti della Reggia borbonica furono vaccinati contro il vaiolo.

Premio GreenCare ha ricordato questa curiosità culturale e storica, durante il lockdown, donando al sito del Museo e Real Bosco di Capodimonte una memoria dell’evento, corredata da fotografie davvero singolari.

Vi riproponiamo il nostro contribuito.

Dal sito del Museo e Real Bosco di Capodimonte:

Capodimonte oggi racconta… le vaccinazioni alla Reggia

Oggi vi offriamo una pagina inedita del Museo e Real Bosco di Capodimonte con l’augurio che la comunità scientifica internazionale riesca a domare presto l’insidioso coronavirus, trovando una cura, se non addirittura un vaccino.

Una testimonianza storica importante che ci regala Benedetta de Falco, presidente del Premio GreenCare Aps, da sempre al fianco della direzione di Capodimonte nella diffusione dei principi di sostenibilità ambientale.

Capodimonte oggi racconta… le vaccinazioni del 1913 alla Reggia.

Siamo nel 1913 ed il Colonnello Carlo Campari, Ufficiale d’Ordinanza effettivo di Sua Altezza Reale, Duca D’Aosta, soggiorna con la famiglia reale nella Reggia di Capodimonte.

Nelle immagini che vi mostriamo, scattate dallo stesso Colonnello Campari, possiamo vedere affacciati sulla balconata che guarda in direzione della Palazzina dei Principi, un gruppo di persone che mostrano con soddisfazione il segno della puntura della vaccinazione da poco compiuta.

Vengono, infatti, vaccinati tutti i residenti nella Reggia di Capodimonte.

Tra questi si vedono anche i due giovani principi Amedeo ed Aimone D’Aosta.

Le foto riportano la data del 6 giugno 1913. Considerato l’anno, è possibile ritenere si tratti del vaccino contro il vaiolo.

Infatti, in Europa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si ebbe una massiccia campagna di vaccinazioni che nell’Italia, oramai unita, produsse l’obbligatorietà dell’antivaiolosa a partire dal 1888.

 

Archivio storico Colonnello Campari

 

Solo un secolo prima, a Napoli nel 1768, erano morte 60mila persone in poche settimane per il vaiolo.
La campagna di vaccinazioni fu considerata una vera benedizione e, come mostrano queste fotografie, accolta con tantissimo entusiasmo.

Il testo di Benedetta de Falco è inserito nell’iniziativa “Capodimonte oggi racconta”.