Vincitori 2024

Vincitori 20242024-11-04T11:54:17+01:00

Azione: Associazione impegnata nel verde

Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus 

Maurizio Simeone (direttore) e Paola Masucci (ricercatrici) ricevono il premio da Maria Giovanna Paone (Kiton) e da Giuseppe Maiello (Idea Bellezza)

Motivazione 

Il Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus si è distinto per il suo straordinario impegno nel progetto di riforestazione marina con la pianta di Posidonia oceanica nelle acque di Posillipo. Attraverso questa iniziativa, il Centro ha dimostrato una profonda dedizione alla tutela della biodiversità marina e alla salvaguardia di uno degli ecosistemi più preziosi del Mediterraneo. La Posidonia oceanica è una specie chiave per la salute del mare, capace di stabilizzare i fondali, proteggere la costa dall’erosione e assorbire grandi quantità di CO2, contribuendo così alla lotta contro i cambiamenti climatici. Grazie agli sforzi instancabili del Centro Studi Gaiola onlus, non solo si è promossa la rigenerazione di un ambiente naturale fondamentale, ma si è anche sensibilizzata la comunità locale sull’importanza della sostenibilità ambientale e della preservazione dei mari. Nono solo giardini terrestri ma anche giardini marini. Il progetto si distingue per l’approccio scientifico rigoroso, il coinvolgimento della comunità sensibilizzata con la diffusione della conoscenza, rendendo il Centro un esempio di eccellenza nel campo della conservazione marina. La riforestazione della Posidonia a Posillipo è un modello di come la collaborazione tra scienza, associazioni e cittadini possa portare a risultati tangibili per il bene comune e per le future generazioni.

Azione: Cura di un’area verde pubblica 

Archivio di Stato di Napoli 

Candida Carrino, direttrice dell’Archivio di Stato di Napoli, riceve il premio dall’Assessore alla Formazione Professionale della Regione Campania Armida Filippelli e dall’architetto del paesaggio Fabrizio Cembalo Sambiase

Motivazione 

L’Archivio di Stato di Napoli è premiato per aver dato impulso al meritorio progetto di restauro e riqualificazione dei quattro chiostri storici a verde del Complesso Monastico dei Santi Severino e Sossio e per la restituzione di questi preziosi spazi alla fruizione pubblica attraverso iniziative culturali di grande valore. L’impegno profuso dall’Archivio ha rigenerato il corredo botanico di un luogo storico di inestimabile importanza per la memoria che custodisce, e che oggi, in virtù di questo intervento, unisce la cura della memoria, alla cura ambientale ed alla cura delle persone. Il restauro del verde dei chiostri non è solo un atto di responsabilità per la conservazione del passato, ma dimostra una visione lungimirante volta a valorizzare la cultura e la storia napoletana, offrendo al contempo alla comunità e ai visitatori un’oasi di pace e bellezza nel cuore della città. Attraverso l’organizzazione di eventi, mostre, laboratori didattici e incontri, l’Archivio di Stato ha saputo trasformare questi luoghi in spazi vivi, dove passato e presente dialogano in modo armonioso, e dove la cultura diventa accessibile a tutti. Il progetto di restauro del verde non solo contribuisce alla protezione del patrimonio botanico di Napoli, ma rappresenta anche un modello di rigenerazione urbana che unisce il recupero del verde pubblico alla promozione del sapere e della memoria storica. Il lavoro dell’Archivio di Stato di Napoli incarna pienamente l’importanza di preservare e valorizzare i beni culturali, e tra questi i giardini storici, come risorse fondamentali per la crescita culturale e sociale della comunità. Per questi motivi, l’Archivio di Stato di Napoli viene insignito in segno di gratitudine per il suo inestimabile contributo per la tutela del patrimonio botanico cittadino e per la promozione della cultura.

Azione: Introduzione di un elemento di arte contemporanea in un giardino 

Museo e Real Bosco di Capodimonte per l’opera Massi Erratici di Marisa Albanese 

Ritirano il Premio: Francesca Dal Lago, delegata del Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schimdt, il curatore dell’opera Sylvain Bellenger, Stefania Albinni per Amici di Capodimonte onlus e Giuseppe Fonseca, marito dell’artista Marisa Albanese

L’opera Massi Erratici di Marisa Albanese contribuisce a ridefinire la funzione del Real Bosco di Capodimonte non solo come uno spazio naturalistico di passeggio e riposo, ma come un luogo in cui l’arte può farsi esperienza immersiva, un’opportunità per il pubblico di riconnettersi alla Memoria e alla Natura attraverso la lente della creatività. Premiare quest’opera significa anche riconoscere l’importanza del dialogo tra la tradizione paesaggistica e l’espressione artistica contemporanea, e sottolineare come questi due mondi possano coesistere, arricchendosi a vicenda. I Massi Erratici, qui provenienti come reperti dei bombardamenti su Napoli del 1943, sono stati organizzati dall’Artista in una istallazione potente che non solo valorizza lo spazio naturale, ma ne fa anche un elemento integrato e vivo dell’esperienza artistica. Questo approccio sottolinea il potere dell’arte contemporanea di re-immaginare luoghi storici come il Real Bosco di Capodimonte, trasformandoli in luoghi di riflessione e meraviglia, dove l’arte si fonde con la Natura, creando un ponte tra il passato e il presente, e invita il visitatore a riscoprire il paesaggio con occhi nuovi. Ma il gesto artistico qui è soprattutto politico come monito contro ogni tipo di guerra e la responsabilità di operare per la rigenerazione in un continuo armonioso processo dialettico tra la dimensione umana e l’ambiente naturale. Nel Real Bosco di Capodimonte, un luogo di straordinario valore storico e botanico, l’intervento di Marisa Albanese rappresenta una visione contemporanea che arricchisce il parco, trasformandolo in un laboratorio a cielo aperto dove memoria, cultura, natura e creatività si incontrano offrendo nuove possibilità di fruizione degli spazi pubblici.

Azione: Cura di un’area verde privata 

Cooperativa Le Serre di Graefer (Reggia di Caserta)

Soci: Antonio Maisto, presidente, Coopculture, Cial impianti, Konsilo, Nomea

Il presidente della Cooperativa Le Serre di Graefer Antonio Maisto, assieme ai Soci, riceve il premio dal professore Riccardo Motti e dal presidente del FAI Campania Michele Pontecorvo Ricciardi

Motivazione 

Il restauro delle Serre di Graefer nel Giardino Inglese della Reggia di Caserta è un intervento di straordinario valore culturale e ambientale, che ha restituito nuova vita a uno degli elementi più affascinanti del patrimonio botanico e architettonico del sito. Le storiche serre, progettate da Carlo Vanvitelli ed utilizzate dal botanico di fama internazionale John Andrew Graefer, per coltivare piante esotiche e rare, rappresentano un esempio unico di architettura al servizio della botanica, simbolo di un’epoca in cui natura e cultura si integravano armoniosamente. Il restauro di queste strutture, ad opera della Cooperativa Le Serre di Graefer, è frutto di un efficace partenariato pubblico-privato, che dimostra come la collaborazione tra istituzioni e soggetti privati possa dar vita a progetti virtuosi per la conservazione e valorizzazione del nostro patrimonio storico e botanico, rendendolo accessibile e fruibile attraverso un approccio sostenibile volto alla tutela. Grazie a questo intervento, le serre non solo sono state restituite al loro splendore originario, ma sono state riaperte al pubblico, arricchendo l’offerta culturale della Reggia di Caserta e favorendo la diffusione della conoscenza botanica. L’area interessata dal progetto le “Serre di Graefer” ha reso fruibili al pubblico 16.103 mq di giardino, per molti anni inaccessibili, di cui 7.638 mq di vivaio, con espositori, quattro serre e l’antica scuola botanica. Il progetto riattiva il ruolo produttivo delle Serre e alcune aree sono dedicate alla vendita delle piante, agli eventi di carattere culturale, a percorsi educativi ed a laboratori per bambini e famiglie. La valorizzazione delle Serre di Graefer sottolinea anche il ruolo fondamentale che la conservazione del patrimonio botanico riveste nel preservare la biodiversità e per sensibilizzare il pubblico su temi cruciali come la sostenibilità e l’ambiente. Per il loro impegno nel preservare e promuovere uno dei tesori più preziosi della Reggia di Caserta, e per aver dimostrato come il partenariato pubblico-privato possa essere un modello vincente nella gestione dei beni culturali e ambientali, si conferisce alla Cooperativa Le Serre di Graefer il Premio GreenCare 2024.

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